Giocare é nel contempo imparare, in modo naturale ed esperienziale, interagendo con i propri compagni, provando e riprovando con il sorriso.
E’ la filosofia di “Ragiochiamo”, il progetto laboratoriale dell’IC Amaldi, promosso dalla docente Silvia Pavesi che, venerdì 16 maggio nel plesso di Roveleto e venerdì 23 maggio in quello di Pontenure, ha visto due mattinate di scuola aperta dove, non solo i bimbi hanno avuto modo di cimentarsi con i tanti giochi matematici allestiti. Anche i loro genitori, nonni, fratelli, infatti, erano invitati.
La docente ha tenuto, nel corso dell’anno scolastico, laboratori, graduati per fasce d’età e che affiancano il programma annuale dell’ambito logico matematico in modo giocoso e creativo, per le classi prime, seconde e terze delle primarie Uttini e Giana Anguissola; nonché per la classe 4B pontenurese nella quale riveste il ruolo di docente di ambito matematico.
Nelle due giornate i giochi sono stati esposti in un percorso ideale: i bambini ed i loro cari hanno potuto avvicinarsi e scegliere inizialmente da quale tavolo partire in base a ciò che ha attirato maggiormente la loro attenzione. Poi hanno potuto spostarsi nel percorso allestito per provare un po’ tutte le attività proposte: da quelle individuali a quelle che si trasformano in appassionanti sfide di logica, di coding, di aritmetica o di geometria.
“Il gioco è la metafora della vita – ha spiegato la docente Pavesi -. Dobbiamo abituare i bambini non solo a vincere ma anche a cadere. E’ la cosa più complessa che ci impone la realtà: imparare a perdere per rialzarsi e riprovare, tentare e ritentare ancora”. Il gioco, in una società troppo spesso orientata verso la perfezione, è un tramite per tutto questo: “Ci insegna a vincere ma anche a perdere e a rimettersi in gioco per non “sgretolarsi” di fronte alla prima piccola difficoltà – ha aggiunto -. Non solo: è una palestra per accettare l’altro con tutti i colori delle sue differenze”.
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